Ma
agli occhi dello straniero Pasolini non existe altra Roma degna di esere raccontata,
se non quella che cela nella propria miseria tutta la sua inmensa divinità: quella Roma periferica,
incerta e mutante, in perpetuo equilibrio tra storia e presente, leggenda e
realtà, tra la modernità e il ricordo di un passato perduto. Quella città un
po’ rozza (áspera), violenta, accattona, ma ancora capace di
sognare.
Sergio Citti e il Romanesco
La
mia indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la
mia deboleza