Io
sono una forza del Passato. | Solo nella tradizione è il mio amore. |
Vengo dai ruderi, dalle chiese, | dalle pale d'altare, dai borghi |
abbandonati sugli Appennini o le Prealpi, | dove sono vissuti i
fratelli. | Giro per la Tuscolana come un pazzo, | per l'Appia come un
cane senza padrone. | O guardo i crepuscoli, le mattine | su Roma,
sulla Ciociaria, sul mondo, | come i primi atti della Dopostoria, | cui
io assisto, per privilegio d'anagrafe, | dall'orlo estremo di qualche
età | sepolta. Mostruoso è chi è nato | dalle viscere di una donna
morta. | E io, feto adulto, mi aggiro | più moderno di ogni moderno | a
cercare fratelli che non sono più. (Poesia
in forma di rosa, 1964)