CENTRO STUDI E RICERCHE PIER PAOLO PASOLINI (EMUI_ ROMA · MADRID)
La morte non è nel non poter comunicare ma nel non poter più essere compresi
 

Elsa Morante
Roma, 18/08/1912
Roma, 25/11/1985







La Regina Esigente e la Madre Consolatrice

A P.P.P. In nessun posto: (..) Ma in verità in verità in verità / quello per cui tu stesso ti credevi un diverso / non era la tua vera diversità./ La tua vera diversità era la poesia. / È quella l’ultima ragione del loro odio / perché i poeti sono il sale della terra / e loro vogliono la terra insipida./ In realtà, LORO sono contro-natura /. E tu sei natura: Poesia cioè natura. / E così, tu adesso hai tagliato la corda. / (..) (Roma, 13 febbraio 1976)

Elsa Morante, que le conocía desde el año 1953, profesa una enorme estima por Pier Paolo, su ‘Rimbaud del Siglo XX’. Traduce el pasoliniano Solo l’amare, solo il conoscere, conta (Cineri, Il pianto della scavatrice) por su Solo chi ama conosce (Alibi). Amistad que se enfría y convierte en fuerte crítica a partir de 1969. Profundamente desilusionada reconoce que Pasolini para ella non si è rivelato essere quell’uomo che lei aveva dipinto, quel geniale Rimbaud forte della sua maledizione. Pasolini era diventato insopportabile nella sua angoscia di sentirsi sempre messo sotto accusa. Si sentiva escluso e condannato anche quando non lo era, e avvertiva il bisogno di difendersi continuamente. Si ripiegava sempre più su se stesso, e aveva abiurato per sempre quella vena poetica così pura delle poesie friulane e delle Ceneri. Alejamiento crítico, especialmente, a partir de la boda de Ninetto en 1971: Pasolini non riesce più ad ascoltare gli altri e a instaurare un confronto. Nelle sue poesie c’è solo lui, solo il suo narcisismo, e non c’è posto per gli altri. Al massimo vi si sente l’eco di altre persone a lui care e vicine, ma la loro immagine risulta sempre filtrata e deformata dalla presenza di un Ego assoluto e totalizzante, padrone incontrastato della scena. Elsa, desengañada, manifiesta entonces que Pasolini non essere la pura e inconcussa che egli credeva, né tantomeno colei che crede di avere l’autorità di rimproverare qualcuno

(Cf. Elsa Morante, Alibi, in E. Morante, Opere, a cura di C. Cecchi e C. Garboli, Meridiani Mondadori, Milano 1988)



Der Zeit ihre Kunst, der Kunst ihre Freiheit - Europa, Fin-de-Siécle: Pensamiento y Cultura - A la Época su Arte, al Arte su Libertad

  La mia indipendenza, che è la mia forza, implica solitudine, che è la mia debolezza